La Federal Trade Commission (FTC) statunitense ha aperto un’indagine per truffa nei confronti di Herbalife, azienda specializzata in integratori alimentari per il controllo del peso e la cura della pelle. Nel dare la notiziala società si è definita “una compagnia finanziariamente forte e di successo, che ha creato un significativo valore per gli azionisti e importanti opportunità per i distributori, influenzando positivamente la vita e la salute dei suoi consumatori per oltre 34 anni”. Sul sito italiano della compagnia si legge che “Herbalife è insieme corretta Nutrizione e opportunità di lavoro”.
La FTC sospetta che Herbalife abbia adottato un sistema di vendita piramidale, vietato dalla legge perché ingannevole, in cui i guadagni della compagnia derivano essenzialmente dal continuo reclutamento di venditori, sui quali vengono scaricati i rischi, più che dalla vendita dei prodotti ai consumatori. Herbalife, che opera in un centinaio di Paesi e ha la sede legale alle Isole Cayman e quella operativa in California, conta quasi due milioni di distributori indipendenti, ai quali vengono promessi forti guadagni, a patto che trovino nuovi distributori, come in una catena di Sant’Antonio.
L’indagine della FTC viene dopo mesi di campagna e azioni di lobby contro Herbalife da parte del miliardario William Ackman, che guida l’hedge fund Pershing Square Capital Management e che ha investito circa un miliardo di dollari scommettendo sul veloce tracollo della compagnia, causato proprio dalla sua struttura di vendita piramidale. Dopo la notizia dell’indagine della FTC, il titolo di Herbalife ha perso oltre il 7% in un giorno.
di Beniamino Bonardi
Pubblicato da Redazione Il Fatto Alimentare il 18 marzo 2014
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